foto testata
Università della Calabria

Ciò che rende speciale il nostro Ateneo è l’insieme degli individui e delle cose che materializzano un grande, storico,  progetto strategico e culturale.
Visitando il Campus di Arcavacata, questa peculiarità non passa inosservata. Specie in rapporto alla storia del Mezzogiorno e della Calabria, che ha visto realizzarsi in poche altre occasioni un risultato così particolare, per rilievo e significato.
A base di questo progetto, infatti, non è stata posta un’idea frettolosa e confusa, come tante volte purtroppo è accaduto nelle vicende del Sud d’Italia. La nostra Università, fin dal suo concepimento, ha avuto - è proprio il caso di dire - un’anima e una coscienza; le stesse che oggi ne definiscono la personalità e, appunto, il carattere speciale.
Da questo elemento, dunque, deriva la peculiarità del Campus di Arcavacata: essere una delle poche iniziative, non soltanto nello specifico campo universitario, che ha seguito un percorso preciso, definito da una visione strategica dello sviluppo sociale, economico e tecnologico. Una visione alta, destinata a fare la differenza.
Il progetto del nostro Ateneo è nato negli anni sessanta, in un momento di grandi cambiamenti per il Paese, ma anche di  fecondo dibattito economico, politico e culturale, che ha inevitabilmente coinvolto il sistema delle Università, il loro ruolo e la loro funzione in quella particolare fase storica.
Un dibattito ancora più significativo e importante visto dall’angolazione di una realtà, quella calabrese, impegnata a definire un proprio percorso di crescita e di sviluppo.
Fu gioco forza chiedersi quale Università fosse necessaria per la Calabria, e quali caratteristiche dovesse avere questa nuova "creatura", chiamata a svolgere compiti ben più ampi e impegnativi di quelli istituzionalmente affidati a un Ateneo: stimolare prima e accompagnare poi una più dinamica e sostenibile collocazione di questa regione nel contesto economico e sociale nazionale.
Una domanda di ordine culturale alla quale rispondere in modo chiaro, per dare corpo a una nuova stagione di impegno e di passione civile, fondata su un soggetto strategicamente posto al centro delle esigenze e delle prospettive della Calabria.
La risposta fu adeguata e in linea con le importanti indicazioni che il dibattito sul "profilo" della nuova Università, non solo a livello italiano, segnalava da tempo.
Il nostro, quello costruito attorno al progetto del Campus di Arcavacata, è stato (ed è) un grande laboratorio di idee e di fermenti che hanno lasciato il segno, forgiando il carattere speciale dell’Ateneo.
Con l’Università della Calabria sono giunti nel nostro Paese, e nel suo sistema universitario, apporti e innovazioni culturali già da tempo sperimentati tanto in Europa che negli Stati Uniti.
Intorno al primo e più grande Campus universitario italiano si sono, sin da subito, aggregate intelligenze nazionali e internazionali che ancora oggi sono il segno distintivo dell’Ateneo.
Il confronto sul nuovo concetto di Università che stava nascendo fu acceso, ma di grande profilo e significato, e coinvolse esponenti politici e intellettuali di prim’ordine, come Tristano Codignola, Luigi Firpo e Umberto Caldora; insieme a numerosi rappresentanti della cultura laico-socialista che negli anni sessanta svolgevano un ruolo fondamentale nel processo di modernizzazione del nostro Paese.
La questione posta al centro della discussione fu, infatti, come pensare l’Università in maniera nuova, secondo criteri diversi rispetto al passato.
E di fronte a questo interrogativo la nostra Università, grazie anche allo straordinario slancio e all’energico contributo del suo Fondatore e primo Rettore, Beniamino Andreatta, partì con il piede giusto, ponendosi come capofila di un’idea "organizzativa" dei saperi per molti aspetti rivoluzionaria: la creazione dei Dipartimenti, completamente sganciata dalla logica degli Istituti su cui era stata regolata fino a quel momento la strutturazione dell’attività scientifica universitaria.
Dal nostro Ateneo prendeva così l’avvio una vera riforma universitaria, ma anche culturale e organizzativa, destinata, appunto, a lasciare il segno nel carattere sperimentale e sempre teso all’innovazione che ancora oggi l’Università della Calabria mantiene.
Parallelamente a questa innovazione prendeva forma anche un altro importante progetto: quello di un Ateneo protagonista di sviluppo e relazioni. E su questo importante aspetto, si innervò l’altro elemento di forte caratterizzazione dell’Ateneo: la scelta, cioè, di farne un’università residenziale, appunto un Campus. Un unico luogo in cui i giovani potessero confrontarsi ed integrarsi.
 Fu questo il punto di partenza per la costruzione di un "contenitore fisico" che fosse funzionale alla caratterizzazione culturale e politica di quel progetto, obiettivo poi raggiunto attraverso un concorso internazionale di idee per la sede dell’Università della Calabria che ancora oggi rappresenta un "unicum" in Italia.
Siamo l’unica università, infatti, realizzata sul modello del Campus: una realtà posta fuori del perimetro urbano, dotata di aree molto ampie (che oggi ammontano a 200 ettari di terreno ma che nei programmi dovrebbero diventare ben 250), con edifici che offrono complessivamente circa 400 mila mq di superfici coperte.
La bontà del progetto e del suo carattere speciale è ben visibile anche dai numeri: oltre 35 mila studenti, cui si affiancano 900 docenti, 760 tecnici ed amministrativi; 6 facoltà, 25 dipartimenti e oltre 80 corsi di studio (compresi Master e lauree magistrali); 13 Centri interdipartimentali, tre Centri di eccellenza, due Scuole di specializzazione (Patologia clinica e Insegnamento secondario), una Scuola di Alta Formazione per la Pubblica Amministrazione; 170 aule per complessivi 14.273 posti, la struttura bibliotecaria più grande del Mezzogiorno (circa 400 mila volumi, 900 postazioni di lavoro e 300 accessi telematici); tre centri di servizi comuni, un orto botanico, un museo di Paleontologia, un centro di servizi linguistici; 3.000 posti letto, 1.200 posti mensa (3.500 pasti quotidiani, oltre 1 milione di pasti all’anno), parcheggi per 5.000 posti auto; servizi di trasporto pubblici per oltre 28 mila studenti al giorno, strutture sportive modernissime che consentono di praticare qualsiasi disciplina, anche a livello agonistico.
Il Campus dispone anche di un Ufficio Postale, di due teatri (uno di duecento posti e uno di settecento posti); di due sale cinema, con una capienza di 250 posti ognuna; di due anfiteatri per ospitare manifestazioni all’aperto; e di un asilo nido, uno dei pochi del genere in Italia, che ospita oltre cinquanta bambini di età compresa tra tre mesi e sei anni.
L’Ateneo, inoltre, ha promosso oltre 220 accordi bilaterali con Università europee aderenti al programma LLP - Lifelong Learning Programme (ex Socrates e Leonardo), che prevede la realizzazione di attività di studio e ricerca (con circa 320 studenti in uscita e più di 110 in entrata ogni anno),  nonché con consorzi istituiti insieme ad altre sedi universitarie italiane e straniere, finalizzati allo sviluppo di servizi di placement presso imprese o centri di ricerca europei e all’organizzazione di Corsi di Dottorato. 
Sono numeri che collocano l’Università della Calabria in testa alle università italiane di grandi dimensioni, categoria nella quale l’Ateneo di Arcavacata occupa posizioni di vertice per la qualità dei servizi e gli standard di efficienza offerti.
Ma l’Università della Calabria è una realtà importante non solo da questo punto di vista. Essa, infatti, ha saputo conquistarsi uno spazio di rilievo su scala nazionale riuscendo ad intercettare, in modo competitivo, e perciò solo dopo aver superato rigide e selettive verifiche, risorse rilevanti da destinare alla didattica e alla ricerca.
È qui, in questo Campus magnificamente immerso in una straordinaria cornice di luci e colori, che lavoriamo, che tanti hanno operato, per migliorare e migliorarsi; è qui che, in pochi decenni, abbiamo visto tanti studenti spiccare il volo verso prestigiose mete professionali e accademiche.
È qui, in questo ambiente ospitale e funzionale, che vediamo crescere e prepararsi quotidianamente tantissimi giovani, pronti a farsi strada e a portare il nome e la reputazione della nostra Università nel mondo.
Sono loro la migliore manifestazione del carattere speciale del nostro Ateneo. Speciali come il luogo in cui si formano. Speciali perchè la Calabria e il vivere meridiano li abitua a essere flessibili e tolleranti, ma anche caparbi e determinati nel dimostrare le loro capacità, magari contribuendo a sfatare alcuni noti, e in larga parte infondati, luoghi comuni.
Speciali come l’esperienza, fatta di socialità, interdisciplinarità e confronto, che solo un grande Campus può offrire, Campus del quale in questo volume presentiamo brevemente le caratteristiche e l’insieme degli asset didattico-organizzativi che ne fanno un unicum in Italia.